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Come realizzare un edificio nZEB ad energia quasi zero?
Prima di tutto bisogna premettere che ormai sono anni che i progettisti e gli altri professionisti che operano nel settore edile hanno imparato che l’aspetto “energetico” è sempre più importante e vincolante nella scelta dei parametri costruttivi.
Tutto questo deriva dalla notevole quantità di norme comunitarie emanate negli ultimi anni, sulla spinta dall’aumento della sensibilità al risparmio energetico ed alla continua ricerca della riduzione degli apporti inquinanti dati dagli edifici (che secondo il rapporto 2014 della Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) sono da due a tre volte maggiori di quelle da trasporti).
Queste norme, recepite più o meno velocemente dal nostro paese, sono sfociate verso la definizione di edifici ad elevatissima efficienza energetica, i cosiddetti “nZEB” nearly zero energy buildings.

Il concetto base di nZEB dato dalla direttiva europea EPBD 31/2010 è il seguente:

Un edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.

La direttiva non si limita a dare definizioni e impone anche dei termini temporali agli stati per il recepimento della direttiva ma lascia ampi margini di personalizzazione ad ogni ogni membro, sulla base delle specificità locali.

In Italia, l’ultimo aggiornamento riguarda il “piano d’azione nazionale per incrementare gli edifici ad energia quasi zero PANZEB” che attuerà il Dlg 192 del 2005, aggiornato con il DL 63 del 2013.
Il piano prevede che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano ad energia quasi zero e, a partire dal 31 dicembre 2018, tutti gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi.

In realtà la regione Lombardia ha anticipato al 2016 l’applicazione della normativa nZEB e pertanto le nuove costruzioni e le ristrutturazioni importanti devono già essere concepiti in modo che soddisfino i rigidi parametri energetici richiesti.

Ma quali sono i principi fondamentali per progettare un edificio “nZEB”?

L’utilizzatore finale: anche se si progetta e si costruisce un edificio con tutte le caratteristiche per essere nZEB, l’utente finale utilizzatore è il parametro più importante e critico di tutto il processo. Senza un utilizzo consapevole, accurato e virtuoso qualsiasi progettazione non porterà, alla fine, gli effetti sperati in termini di risparmio energetico. Bisognerà quindi fornire all’utilizzatore un vero e proprio “manuale d’uso” affinché il sistema edificio-impianto raggiunga gli obiettivi richiesti.
Lo studio dell’involucro edilizio: Oltre a possedere elevate capacità di coibentazione sia invernale che estiva dovrà fornire un ottimo controllo della tenuta all’aria e della traspirabilità dei singoli elementi che lo compongono, garantendo l’assenza di condensa superficiale e di formazione di muffe. Bisognerà, inoltre, ottimizzare gli apporti solari gratuiti tramite una attenta valutazione del sito e delle sue caratteristiche.

Gli impianti: Poiché le perdite dovute alla trasmissione saranno bassissime diventeranno percentualmente rilevanti quelle dovute alla ventilazione, per questo sarà obbligo ricorrere a sistemi di ventilazione meccanica controllata e recupero di calore.
Un edificio nZEB produce tanta energia da fonti rinnovabili quasi quanta ne consuma, pertanto maggiore sarà l´efficienza energetica dell´immobile tanto minore sarà la richiesta energetica da soddisfare. Questa richiesta dovrà essere soddisfatta da impianti ad energia rinnovabile quali fotovoltaico, geotermico, biomassa, ecc, che possono alimentare sistemi a pompa di calore con cui riscaldare, raffrescare l’edificio e produrre acqua calda sanitaria.
In conclusione:

Come si vede la progettazione di un nuovo edificio ma anche la ristrutturazione importante di uno esistente richiederà (in Lombardia già è obbligatorio) uno studio accurato e competente di tutti gli aspetti energetici. La differenza la faranno quei professionisti che non si faranno trovare impreparati e che saranno in grado di soddisfare le richieste dei committenti nel rispetto delle severe norme nZEB.

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